Iconografia.Stefano viene generalmente rappresentato giovane e imberbe traduction - Iconografia.Stefano viene generalmente rappresentato giovane e imberbe Français comment dire

Iconografia.Stefano viene generalme

Iconografia.

Stefano viene generalmente rappresentato giovane e imberbe, rivestito della dalmatica diaconale, con la stola. Attributi particolari sono le pietre, simbolo del martirio, che compaiono più spesso a partire dal sec. Xii, rosse di sangue e dorarte. Meno specifici sono altri attributi come il Libro dei Vangeli, simbolo del Diaconato o la palma del martirio.

Figure del protomartire, si ritrovano già a partire dal sec. V, nel grande mosaico, peraltro interamente rifatto, dell’arco trionfale di San Paolo fuori le Mure a Roma, tra gli affreschi di Giovanni VII nella Chiesa di S.Maria Antiqua, pure in Roma (sec.VIII); tra gli affreschi carolingi di Malls in Tirolo (sec.X) e in quelli del sec. XII a Schwarzrheindorf nei pressi di Bohn. Al sec. XII appartiene ancora una statua-colonna del portale Nord della chiesa di Valcabrere, presso Saint-Bertrand-de-Comminges (Haute-Garonne). Del secolo successivo sono invece una statua sul portale della cattedrale di S.Stefano a Sens, che rappresenta ilgiovane diacono, rivestito della dalmatica, mentre ofre alla vista con entrame le mani il Libro dei Vangeli ; una statua sul portale meridionalesul transetto della Cattedrale di Chartes; una sul portale Nord del transetto della Cattedrale di Meaux; una’altra ancora sulla porta detta di Adamo, della Cattedrale di Bamberga. Vanno ricordati ancora per il sec.XIII, il Paliotto di Goslar, e una statuetta in argento dorato di scuola mosana, staccata da un reliquario del 1220 ca. e ora a New York.

Per il trecento va subito citato il Santo Stefano di Giotto (Firenze, Museo Horne) che faceva probabilmente parte di un polittico ora smembrato, (Washington, National Gallery; Chaalis, Museo Jvicino nel tempo agli affreschi di S. Croce.

Nel Quattocento sono fondamentali la statua eseguita da Lorenzo Ghiberti per la Chiesa di Orsammichele a Firenze; il portello del dittico di Melun, rappresentante S.Stefano patrono di Etienne Chevalier, di Jean Fouquet (berlino Staatliche Museen) e il S.S. di dubbia paternità carpaccesca del Philbrook Art Center di Tulsa (Oklahoma)

Per il cinquecento vanno ricordati il dipinto di Pier Francesco Bissolo (Milano, Pinacoteca di Brera), una statua della pala offerta alla Cattedrale di Sens dall’arcivescovo Salazar, del 1515 ca. e la statua lignea di Tilman Riemeschneider, rappresentante il santo seduto, nel Museo di Wurzburg.

Infine, El Greco: nell’Entierro del Conde de Orgaz, S.Stefano s S.Agostino ne depongono il corpo nel sepolcro; la tela, commissionata nel 1578m dal parroco della chiesa di S.Tome di toledo( nella qule ancora si conserva) fu dal pittore stesso definito "la mia opera sublime". Nella ricchissima dalmatica del santo, è raffigurata la sua lapidazione.

Assai più diffusi sono però sono gli interi cicli o le scene particolari della vita del Santo tratte dalle più note fonti di devozione: gli Atti degli Apostoli la Vita fabulosa sancti Stephani protomaryris del sec.X, el aLegenda aurea del sec. XIII. L’arrestodi S., la sua comparsa davanti al Sinedrio e la sua lapidazione formano il soggetto di affreschi carloingi nella cripta di Saint_Germain di Auxerte(ca. 850). Nel reliquario di Gimel (Correze) del sec. XII si vede Cristo che appare al protomartire, quattro Ebrei ai quali il santo si rivolge, che si chiudono le orecchie con le mani per non sentire le sue parole, e unfine il santo che vien fatto uscire dalla prigione per essere condotto al supplizio. Pure del del sec.XII è una vetrata della cattedrale di Le mans, che reca la leggenda di S.Stefano in una serie di medaglioni: i carcerieri lo fanno uscire dalla prigione per essere condotto al supplizio, la lapidazione (in questo episodio compare assai spesso la figura di Saulo che custodisce le vesti dei carnefici), il corpo inanimato del martire viene lasciato insepolto, ma le belve non osano profanarlo, la sepoltura, e - ultimo episodio - un prete che risuscita al contatto della cassa contenente le spoglie mortali del martire.

Numerosissime sono le opere duecentesche : i diversi episodi della leggenda del santo (disputa con i dottori, predicazione, arresto e condanna, lapidazione e sepoltura) figurano nel timpano del portale sud del transetto di Notre-Dame di Parigi: al vertice del timpano, Cristo riceve l’anima del martire. Identica distribuzione delle storie si ha sul frontone del portale Sud del transetto della Cattedrale di Meaux. Vanno ricordati ancora altri notevoli frontoni: portale centrale della cattedrale di Sens (predicazione, cacciata dalla sinagoga, lapidazione), porta di santo stefano nella cattedrale di Bourges (ordinazione, arresto, lapidazione, visione di Cristo benedicente), portale di santo stefano nel transetto della Cattedrale di Auxerre (ordinaziine, prdicazione, arresto, lapidazione). Importanti sono pure dello stesso secolo, alcune vetrate: della cattedrale di Chartes (disputa con i dottori, traslazione delle reliquie a Gerusalemme e a Costantinopoli), de ella Cattedrale di Bourges, di quella di Lione (ordinazione, processo, durante il quale egli si difende dall’accusa di empietà, lapidazione, visione di Cristo in gloria fra gli apostoli.)
Gli affreschi della Cappella dei SS. Lorenzo e Stefano in S.Croce a Firenze, sono la più antica opera nota di Bernardo Daddi, che fu tra i vicini discepoli di Giotto; ancora del trecento appartengono gli affreschi della cupola occidentale del S. Stefano di Cahors, quelli di St-Nazaire a Bèziers, nei quali figurano la disputa con i dottori, la condanna e il ritrovamento del suo corpo grazie alle indicazioni di Gamaliele; gli affreschidell’Oratorio di Lentate sul Seveso, che preludono - come quelli di Mocchirolo - alle forme del "gotico internazionale" e quelli di S.Lucchese a Poggibonsi. Vanno infine ricordate le oitture di Dadesio (Svezia).

Per il quattrocento non è da tralasciare un polittico frammentario (Francoforte Stadelsches Institut) di Martino di Bartolomeo (secondo il Berenson ; secondo altri di Bartalo di Fredi), nel quale figurano: il santo neonato, rapito da Satana, viene trovato ed allattato da una cerva bianca; il santo abbatte gli idoli col segno della croce ed esorcizza un indemoniato; seguono poi le storiepiù comuni dell’ordinazione, disputa con i dottori e lapidazione.

Il Beato Angelico fu a Roma dal 1445 al 1449 e dal 1452 al 1455, anno della sua morte; del periodo romano restano gli affreschi della Cappella Niccolina in Vaticano, con storie dei ss. Stefano e Lorenzo, per i quali il maestro si valse della collaborazione di Benozzo Gozzoli e di Giovanni d’Antonio. Questi affreschi sono la testimonianza del ritorno dell’Angelico, nella fase estrema della sua arte, all’esperienza "masaccesca" della gioventù, riscontrabile nell’affermazione monumentale dei volumi. Fra le storie di S.Stefano figurano l’ordinamento, la predicazione, la distribuzione delle elemosine,il giudizio e la lapidazione.

Filippo Lippi lavorò tra il 1452 e il’64 agli affreschi del coro del Duomo di Prato con storie di S. Stefano e del Battista che rappresentano il compimento più alto della poetica lippesca. Vanno ricordate ancora alcune pitture della scuola tirolese di Michael Pacher, un tessuto di Tours, proveniente dalla Cattedrale di Auxerre e ora nel museo di Cluny, e una vetrata della Cattedrale di Chalons-sur Marne, dle 1498 ca. Fra il 1512 e il ’30 Vittorio Carpaccio lavora per la scuola di S.Stefano aVenezia; il ciclo è ora smembrato tra gli Staatliche Musee di Berlino (ordinazione dei sette diaconi), la pinacoteca di brera a Milano (disputa nel sinedrio), il Louvre di Parigi (predicazione) e la Staatgalerie di Stoccarda (lapidazione). Secondo il Boschini il telero perduto è quello del processo e ad esso si riferisce un disegno a penna e acquerello nella Galleria degli Uffizi a Firenze, svolgente appunto questo tema. Vanno ricordate ancora una vetrata di S.Stefano di Beauvais (Engrand Le Prince, 1524), con scene dell’infanzia del santo; una di San Romano di Rouen proveniente dall’antica chiesa di St-Etienne-des Tomeliers (Arnoult di Mimega, ca. 1510) e infine un’altra della Cattedrale di Bourges (Le-Scuyer, ca. 1518) in cui il cclo di S. è unito a quello di s. Lorenzo. Per il seicento e’ fondamentale il trittico dipinto da Rubens per l’abbazia beneddina di St-Amand-les-Eaux rappresnatante la disputa nel Sinedrio e la sepoltura (Valenciennes, Museo) Infine è da ricordare un tessuto del Tesoro della Cattedrale di Tolosa.

Raffigurazioni di episodi della vita del protomartire o di fatti miracolosi avvenuti dopo la sua morte, si trovano oltre che nella quasi totalità dei cicli finora esaminati, anche in alcune scene dedicate unicamente a questo o q quello avvenimento. Così il racconto leggendario della sua sostituzione nella culla con un piccolo demonio e della sua salvezza., dovuta a una cerva bianca che lo avrebbe allattato, compare tra le miniature del breviario del duca di Bedford (sec.XV; Parigi, biblioteca Nazionale).La disputa ne Sinedrio figura nella predella della Pala dello Spirito Santo a Manresa, di luis Borrassa, pure del sec XV.

L’episodio che ricorre con maggior frequenza è però quello della lapidazione; nei secoli del Medioevo esso è diffusissimo nelle miniature : Sacramentario di Dragone (sec. IX; parigi Biblioteca Nazionale); Benedizione di S. Aethewold (sec. X; Londra British Museum); Sacramentario di St-Denis, nel quale le pietre sono dorate (se. XI; Parigi, Biblioteca Nazionale); Graduale di Prun (sec. XI), menologio di Basilio II (sec.X; Roma, Biblioteca Vaticana)

Per il sec. XII vanno ricordati l’architrave di Chamborn (Puy-deDome) un capitello di St_Lazare di Autun, uno di S.stefano di Lubersac (correze); i bassorilievi del portale e del chiostro di S.Trofini di Arles, in cui l’anima del martire sale al cielo portata da due angeli. Ancora sono degni di nota le miniature del Sacramentario di Limoges (Parigi, Biblioteca, Nazionale), un reliquiario in argento dorato del Duomo di Genova, un rerliquiario in smalto "Chamleve " della chies
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Iconographie.Stefano est généralement représentée jeune et de Callow, revêtu de la dalmatique avec étole diaconale. Attributs spéciaux sont les pierres, symbole du martyre, qui apparaissent fréquemment de sec. XII, rouge sang et dorarte. Moins précis sont les autres attributs comme le livre des Évangiles, un symbole du diaconat ou la palme du martyre.Protomartyr, figures elles-mêmes depuis sec. V, dans la grande mosaïque, qui fut entièrement reconstruit, l'arc de triomphe de St Paul hors les murs à Rome, entre les fresques de Jean VII dans l'église de s. Maria Antiqua, également à Rome (sec. VIII) ; Fresques carolingiennes de centres commerciaux dans le Tyrol (sec. X) (et dans ceux de s. XII à Schwarzrheindorf près de Bohn. À sec. XII est toujours une colonne de portail de statue-nord de l'église de Valcabrere, à Saint-Bertrand-de-Comminges (Haute-Garonne). Le siècle prochain est au contraire une statue sur le portail de la cathédrale de St. Stephen à Sens, représentant garçon Deacon, couvert la dalmatique et offre, avec les deux mains, le livre des Évangiles ; une statue sur le portail meridionalesul le transept de la cathédrale de Chartres ; un portail nord du transept de la cathédrale de Meaux ; encore un autre sur la porte d'Adam, de la cathédrale de Bamberg. Sont toujours au sec. XIII, la frontale de Goslar et un personnage argent doré d'école mosane, détache un reliquaire d'environ 1220 et maintenant à New York.Pour trois cents devraient être mentionnés le Santo Stefano di Giotto (Florence, Museo Horne) qui faisait probablement partie d'un polyptyque démembré maintenant, (Washington, National Gallery ; Chaalis, Musée Jvicino à temps pour les fresques de St. Croix.En Quattocento caractérisent la statue réalisée par Lorenzo Ghiberti pour l'église de Orsammichele à Florence. la porte du diptyque de Melun représentant St. Stephen, patron d'Etienne Chevalier, Jean Fouquet (Staatliche Museen, Berlin) et la paternité de carpaccesca de S.S. de douteux Philbrook Art Center, Tulsa (Oklahoma)Aux XVIe siècle comprend une peinture de Pier Francesco Bissolo (Pinacoteca di Brera, Milan), une statue d'offre à la pelle la cathédrale par l'archevêque Salazar, ca 1515. et la statue en bois de Tilman Riemeschneider, le représentant de Saint assise, dans le Musée de Wurzburg.Enfin, El Greco : l'enterrement de Conde de Orgaz, ne de Saint-Augustin de s. Stefano et jeter le corps dans la tombe ; la peinture, mandatée par le curé de l'église de s. Tomé de Tolède (dont encore préservée) en 1578m provenait du même peintre appelé « mon travail ». Dans la riche Dalmatique, dépeint sa lapidation.Beaucoup plus fréquentes sont cependant sont les cycles ou des scènes de la vie de la Sainte des plus connues des sources de la dévotion : les actes des apôtres la Vita sancti Stephani fabulosa protomaryris de s. X, el aLegenda aurea. XIII. S. arrestodi, a comparu devant le Sanhédrin et font l'objet de jets de pierres des fresques dans la crypte de carloingi Saint_Germain de Auxerte (ca. 850). Dans la châsse de Gimel (Corrèze) de s. 12 vous voyez le Christ apparaissant à la Protomartyr, quatre Juifs auxquels le Saint, qui ferment leurs oreilles avec leurs mains, ne pas avoir entendu ses paroles, et le Saint unfine qui est hors de la prison pour être conduit à l'exécution. Bien au sec. XII est un vitrail de la cathédrale du mans, qui porte la légende de s. Stefano dans une série de médaillons : les geôliers quitter la prison pour être conduit à la torture, lapidation (dans cet épisode vous voir très souvent le chiffre de Saul qui garde l'habit des bourreaux), le corps inanimé du martyr est gauche sans sépulture, mais sauvages n'osent pas profanarlo , enterrement, et le dernier épisode, un prêtre soulevant le contact du coffre contenant les restes du martyr.Nombreuses sont les œuvres du XIIIe siècle : les différents épisodes de la légende de la Sainte (litige avec médecins, prédication, arrestation et punition, lapidation et enterrement) apparaissent dans le tympan du transept sud de notre-Dame de Paris : au sommet du tympan, le Christ reçoit l'âme du martyr. Répartition identique des histoires que vous avez sur le fronton du portail sud du transept de la cathédrale de Meaux. Inclure encore autres frontons significatives : portail central de la cathédrale de Sens (prédication, jeté hors de la synagogue, lapidation), Gate de St. Stephen dans la cathédrale de Bourges (ordre, arrestation, lapidation, vision de Christ bénissant), portail de Stephen dans le transept de la cathédrale d'Auxerre (ordinaziine, prdicazione, arrêt, lapidation). Sont importants également de ce même siècle, certaines fenêtres : Cathédrale de Chartes (dispute avec les médecins, translation des reliques à Jérusalem et à Constantinople), ella de Bourges cathédrale, celle de Lyon (ordre, processus, au cours de laquelle il se défend de l'accusation d'impiété, lapidation, vision du Christ dans la gloire parmi les apôtres).Les fresques de la chapelle de Lorenzo art. e Stefano dans Santa Croce à Florence, sont le plus ancien ouvrage connu de Bernardo Daddi, qui était parmi les proches disciples de Giotto ; Pourtant, les fresques du XIVe siècle appartiennent au dôme ouest de s. Stefano di Cahors, St-Nazaire, et ceux, à Béziers, où le conflit avec les médecins, la condamnation et la découverte de son corps en raison d'indications de Gamaliel ; l'affreschidell ' Oratorio di Lentate sul Seveso, leader telles que Mocchirolo-formes de « Gothique International » et ceux de s. Lucchese à Poggibonsi. Enfin, n'oubliez pas l'oitture de Dadesio (Suède).Pour le quinzième est sans oublier un di fragmentaires polyptyque (Stadelsches Institut Francfort) Martino di Bartolomeo (Selon Berenson, selon d'autres par Bartalo de Fredi), qui comprennent : le bébé Saint, enlevé par Satan, est trouvé et soigné par un hind blanc ; le Saint abat les idoles avec le signe de la Croix et exorcise un homme possédé ; suivie de la commune storiepiù commande, litige avec les médecins et la lapidation.Fra Angelico a été à Rome de 1445 à 1449 et de 1452 à 1455, l'année de sa mort ; de l'époque romaine sont les fresques de la Cappella Niccolina au Vatican, avec des histoires de Saints Stefano et Lorenzo, dont le maître lui a valu l'assistance de Benozzo Gozzoli et John Davis. Ces fresques témoignent du retour d'Angelico, phase extrême de son art, les jeunes de l'expérience « masaccesca », trouvé dans l'affirmation monumentale des volumes. Parmi les histoires de St. Stephen tri, prédication, distribution d'aumônes, jugement et la lapidation.Filippo Lippi travaillé entre 1452 et le ' choeur 64 fresques dans le Duomo de Prato ayant des antécédents de St. Stephen et de Jean le Baptiste qui représentent la plus grande réalisation de lippesca. Y a encore quelques peintures de l'école tyrolienne par Michael Pacher, un tissu de Tours, de la cathédrale d'Auxerre et maintenant le Musée de Cluny et un vitrail de la cathédrale de Chalons-sur Marne, dle 1498 ca. Entre 1512 et Vittorio Carpaccio 30 travaille pour la scuola di s. Stefano invenice ; le cycle est désormais déchiré entre la Staatliche Museum de Berlin (ordination de sept diacres), la Pinacothèque de brera à Milan (en contestation du Sanhédrin), Musée du Louvre (prédication) et le Staatgalerie Stuttgart (lapidation). Selon Banda sur toile qui est perdu dans le processus, et elle renvoie à un dessin à la plume et aquarelle dans la Galerie des offices à Florence, en jouant précisément sur ce thème. Nous devons nous rappeler encore un vitrail de St. Stephen de Beauvais (Engrand Le Prince, 1524), avec des scènes de l'enfance del santo ; un des San Romano à Rouen de l'ancienne église de St-Etienne-des Tomeliers (Arnoult de Mimega, ca. 1510) et enfin une autre cathédrale de Bourges (Le-Scuyer, ca. 1518) dans lequel le s. ALSCC est unie avec celle de s. Lorenzo. Pour le XVIIe siècle, il est crucial que le triptyque peint par Rubens pour beneddina l'abbaye de St-Amand-les-Eaux rappresnatante différend dans le Sanhédrin et l'enterrement (Valenciennes, Musée) a enfin un Trésor du tissu cathédrale.Représentations de scènes de la vie du martyr ou des événements miraculeux qui ont eu lieu après sa mort, comme le sont presque tous les programmes examinés jusqu'ici, même dans certaines scènes consacrées uniquement à cet appareil ou cet incident. Donc l'histoire légendaire de son remplaçant dans le lit avec un petit diable et son Salut, en raison d'une biche blanche soigné lui, apparaît entre les vignettes du Bréviaire du duc de Bedford (sec. XV ; Paris, Bibliothèque nationale). Le différend sera abordée durant la prédelle de Sanhédrin du retable de l'Esprit Saint à Manresa, luis Borrassà, également du XVe siècle.Cependant, l'épisode qui revient le plus souvent est celle de la lapidation ; au cours des siècles du moyen âge, il est répandu en miniature : Dragon Sacramentaire (sec. IX ; Bibliothèque nationale de Paris) ; Bénédiction de St. Aethewold (s. X ; Londres, British Museum) ; Sacramentaire de St-Denis, où les pierres sont or (if. XI ; Paris, Bibliothèque nationale) ; Prun progressive (sec. XI), menologion de Basile II (sec. X ; Rome, Bibliothèque vaticane)Pour l'ESA. XII est Chamborn linteau (Puy-deDome) un capital de St_Lazare d'Autun, une des s. stefano di Lubersac (Corrèze) ; les bas-reliefs du portail et du cloître de s. Trofini à Arles, où l'âme de martyr monte au ciel porté par deux anges. Sont toujours remarquables miniatures du Sacramentaire de Limoges (Paris, Bibliothèque nationale), un reliquaire d'argent doré de la cathédrale de Gênes, une rerliquiario en polonais « Chamleve » de l'Eglise
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Iconographie. Stephen est généralement présenté comme jeune et imberbe, dalmatique diaconale revêtu de l'étole. Les attributs sont des pierres spéciales, symbole du martyre, qui apparaissent le plus souvent à partir sec. Xii, le sang rouge et dorarte. Moins spécifiques sont d'autres attributs tels que le livre des Evangiles, le symbole du diaconat ou la palme du martyre. Les chiffres du premier martyr, ils se retrouvent dès le siècle. V, la grande mosaïque, cependant, entièrement refaite, l'arc de triomphe de Saint-Paul-hors-la Mure à Rome, les fresques de Jean VII dans l'église de Santa Maria Antiqua, également à Rome (VIII siècle); entre fresques carolingiennes de centres commerciaux dans le Tyrol (X cent) et ceux du siècle. XII Schwarzrheindorf près Bohn. Pour sec. XII appartient toujours à une statue-colonne du portail nord de l'église de Valcabrère, à Saint-Bertrand-de-Comminges (Haute-Garonne). Le siècle prochain sont une statue sur le portail de la cathédrale de Saint-Etienne à Sens, représentant diacre ilgiovane, dalmate enduit, et compte avec la vue avec les deux mains à la livre des Évangiles; une statue sur le transept meridionalesul portail de la cathédrale de Chartres; l'un sur le portail nord du transept de la cathédrale de Meaux; una'altra toujours sur la porte que Adam, la cathédrale de Bamberg. Devrait être mentionné de nouveau pour le siècle XIII, le frontal de Goslar, et une statuette en argent doré de l'école Meuse, séparés par un reliquaire de 1220 ca. . et maintenant à New York Pour les trois cents devraient être immédiatement cité le Santo Stefano di Giotto (Florence, Musée Horne) qui faisait probablement partie d'un retable maintenant démembré, (Washington, National Gallery; Chaalis, Musée jPrès à temps pour les fresques de S. traverser. En Quattocento sont fondamentale statue exécutée par Lorenzo Ghiberti pour l'Eglise de Orsanmichele à Florence, et la porte du diptyque de Melun, représentant St. Stephen patron d'Etienne Chevalier, Jean Fouquet (Staatliche Museen de Berlin) et SS de la paternité douteuse carpaccesca le Centre d'art Philbrook à Tulsa (Oklahoma) Pour les cinq à noter sont la peinture de Pier Francesco Bissolo (Milan, Pinacoteca di Brera), une statue de la lame offert à la cathédrale de Sens par Mgr Salazar, la 1515 et la statue . Tilman Riemeschneider bois, représentant le saint assis dans le Musée de Würzburg Enfin, El grec: nell'Entierro du Conde de Orgaz, de St. Stephen St. Augustine jettera les corps dans la tombe, le tableau, commandé par le curé de la paroisse dans le 1578m Église de S.Tome de Tolède (en qule encore préservée) était l'artiste lui-même appelé "mon travail sublime." . Dans la riche saint dalmate est représenté sa lapidation Beaucoup plus commun, cependant, sont les cycles entiers ou des scènes particulières de la vie du saint prises à partir des sources les plus connues de la dévotion: les Actes des Apôtres Vie fabulosa Sancti Stephani protomaryris siècle. X, et aLegenda siècle d'or. XIII. Le Saint arrestodi, a comparu devant le Sanhédrin et sa lapidation font l'objet des fresques dans la crypte de carloingi Saint_Germain de Auxerte (env. 850). Le reliquaire de Gimel (Corrèze) de sec. XII voit le Christ apparaissant à la première martyr, quatre Juifs à qui les adresses saint, qui ferment leurs oreilles avec leurs mains pour ne pas entendre ses paroles, et unfine le saint qui se fait sortir de prison à prendre pour l'exécution. Eh bien du XIIe siècle est une fenêtre dans la cathédrale du Mans, qui porte la légende de Saint-Étienne à une série de médaillons: les geôliers ne sortir de prison pour être conduit à l'exécution, la lapidation (dans cet épisode apparaît très souvent la figure de Saul qui garde ses vêtements des bourreaux), le corps sans vie du martyr est laissé sans sépulture, mais les bêtes ose pas profane, l'ensevelissement et - dernier épisode - un prêtre qui soulève de toucher le cercueil contenant les restes mortels de . martyr Nombreuses sont les oeuvres du XIIIe siècle: les différents épisodes de la légende de la sainte (conflit avec les médecins, la prédication, arrestation et la condamnation, la lapidation et l'inhumation) apparaissant dans le tympan du transept sud de Notre-Dame de Paris: au sommet du pignon Christ reçoit l'âme du martyr. Répartition identique des histoires que vous avez sur le fronton du portail sud du transept de la cathédrale de Meaux. Les exemples sont encore plus remarquables pignons: portail central de la cathédrale de Sens (prédication, l'expulsion de la synagogue, la lapidation), le port de Santo Stefano dans la cathédrale de Bourges (ordre, l'arrestation, la lapidation, la vision du Christ bénédiction), portail de Santo Stefano dans le transept la cathédrale d'Auxerre (ordinaziine, prdicazione, l'arrestation, la lapidation). Important sont également du même siècle, certaines fenêtres: la cathédrale de Chartres (litige avec les médecins, le transfert des reliques de Jérusalem et de Constantinople), elle de la cathédrale de Bourges, celle de Lyon (processus de coordination, au cours de laquelle il se défend l'accusation de blasphème, la lapidation, la vision du Christ en gloire parmi les apôtres.) Les fresques de la chapelle de la SS. Lorenzo et Stefano à Santa Croce à Florence, sont la plus ancienne œuvre la plus connue de Bernardo Daddi, qui était parmi les disciples les plus proches de Giotto; encore appartenir aux trois cents fresques de la coupole de Saint-Étienne-ouest de Cahors, ceux de St-Nazaire à Béziers, énumérant le différend avec les médecins, la conviction et la découverte de son corps grâce aux instructions de Gamaliel; l'affreschidell'Oratorio de Lentate sul Seveso, un prélude - comme ceux de Mocchirolo - le type de «gothique international» et ceux de S.Lucchese Poggibonsi. Enfin, rappelez-vous d'aller la oitture Dadesio (Suède). Pour les quatre pas laisser de côté un polyptyque fragmenté (Francfort Städelsches Institut) de Martino di Bartolomeo (selon Berenson, selon d'autres de Bartalo Fredi), qui doit comprendre: le saint enfant , enlevé par Satan, il est trouvé et allaité par une biche blanche; les idoles saintes écraser avec le signe de la croix et exorcisé un démoniaque; Puis suivre la commande commune de storiepiù, discussion avec les médecins et la lapidation. Fra Angelico était à Rome 1445-1449 et 1452-1455, l'année de sa mort; la période romaine sont les fresques de la chapelle de Nicolas V au Vatican, avec des histoires de saints. Stephen et Laurent, pour lequel l'enseignant fait usage de la collaboration de Gozzoli et Giovanni d'Antonio. Ces fresques sont la preuve du retour de Angelico, à l'extrême la phase de son art, l'expérience des jeunes "Masaccio", vu dans l'affirmation volumes monumentaux. Parmi les histoires de Saint-Etienne, ils comprennent le tri, la prédication, la distribution de l'aumône, le jugement et la lapidation. Filippo Lippi a travaillé entre 1452 et il'64 les fresques du chœur de la cathédrale de Prato avec des histoires de St. Stephen Baptiste et qui représentent le plus haut accomplissement de lippesca poétique. Ils doivent se rappeler même quelques peintures de l'école tyrolien Michael Pacher, un tissu de Tours, de la cathédrale d'Auxerre et maintenant dans le musée de Cluny, et un vitrail de la cathédrale de Châlons-sur-Marne, dle 1498 ca. Entre 1512 et '30 Vittorio Carpaccio travaille pour l'école de Saint-Étienne à Venezia; le cycle est maintenant divisé entre la Staatliche Musée de Berlin (coordination des sept diacres), la Galerie d'art de Brera à Milan (conflit au sein du Conseil), le musée du Louvre à Paris (prédication) et Staatgalerie Stuttgart (lapidation). Selon Boschini l'telero est perdu dans le processus et il se réfère à un dessin à la plume et à l'aquarelle dans la Galerie des Offices à Florence, en jouant précisément cette question. Ils doivent se rappeler même un vitrail de Saint-Etienne de Beauvais (Engrand Le Prince, 1524), avec des scènes de l'enfance du saint; celui de San Romano de Rouen à partir de l'ancienne église de St-Etienne-des Tomeliers (Arnoult de Mimega, ca. 1510), et un autre de la cathédrale de Bourges (Le-Scuyer, ca. 1518) où des ALSCC S. est jointe à celle de l'art. Laurent. Pour six cent triptyque peint par Rubens fondamentale pour l'abbaye beneddina différend rappresnatante St-Amand-les-Eaux dans le Sanhédrin et l'enterrement (Valenciennes, musée) Enfin, se souvenir d'un tissu du Trésor de la cathédrale de Toulouse. représentations d'épisodes de la vie du premier martyr ou événements miraculeux qui a eu lieu après sa mort, il ya plus que cela dans presque tous les cycles étudiés jusqu'à présent, même dans certaines scènes dédiées uniquement à ce seul événement ou q. Ainsi, l'histoire légendaire de son remplacement dans le berceau avec un petit diable et son salut., En raison d'une biche blanche qui sucer, apparaît à travers les miniatures du bréviaire du duc de Bedford (XV, Paris, Bibliothèque nationale). . Le litige sera Sanhédrin chiffre dans la prédelle du retable de l'Esprit Saint dans Manresa, Luis Borrassa, également du XVe siècle L'incident qui survient plus souvent, cependant, est que la lapidation; au Moyen Age, il est répandu dans les vignettes: sacramentaire du Dragon; (IX sec; Bibliothèque nationale de Paris.) Bénédiction du Saint Aethewold (Sec X;. British Museum de Londres); Sacramentaire de St-Denis, où les pierres sont d'or (si XI, Paris, Bibliothèque nationale.); Prun progressive (s XI.), Menologion de Basile II (X cent; Rome, Bibliothèque du Vatican) Pour le sec. XII devrait mentionner le linteau de Chamborn (Puy-deDome) d'un capital de St_Lazare d'Autun, un des S.stefano de Lubersac (Corrèze); les bas-reliefs du portail et le cloître de S.Trofini d'Arles, où l'âme du martyr se lève vers le ciel portée par deux anges. Encore sont miniatures remarquables du sacramentaire de Limoges (Paris, Bibliothèque, national), un reliquaire en argent dôme doré de Gênes, un rerliquiario émail "Chamleve" Chies




























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L'iconographie.

Stefano est représenté généralement jeunes et couches, enduits de la dalmatic diacres, avec l'étole. Certains attributs sont les pierres, le symbole du martyre, qui apparaissent plus souvent de XII siècle, rouge pour le sang et dorarte. Moins spécifiques sont d'autres attributs, tels que le Livre des Evangiles, le symbole de l'diaconat ou la palme du martyre.

Figures du Protomartyr,Peut être déjà trouvé au début du siècle, V, à la grande mosaïque, ce fut entièrement reconstruite, de l'arche triomphale de San Paolo fuori le mura à Rome, entre les fresques de John VII dans l'église de S. Maria Antiqua, aussi à Rome (sec.viii ); entre les fresques Carolingiens de centres commerciaux dans le Tyrol (sec.x ) et ceux du XII siècle dans Schwarzrheindorf près Bohn. La sec.
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